Il lavoro del graphic designer: valenze politico-culturali

Graphic Design – Estetica & Funzione – Tecnica & Progettazione di A. Hohenegger
Questo era uno dei libri che ho più apprezzato durante la scuola.
In uno dei passaggi che avevo sottolineato trovo:

“Il compito di un lavoro grafico, non solo deve essere un privilegio per l’artista e una necessità commerciale del committente, bensì un impegno culturale, che partecipi a formare l’aspetto artistico del suo tempo”.

Nel testo ci si interroga poi sull’influsso estetico esercitato dalle opere grafiche e sull’importanza educativa e politico-culturale che ne deriva.

Il lavoro grafico non dovrebbe essere visto quindi solo come un’attività tecnica o commerciale, ma come una forma d’arte che può influenzare e plasmare l’immaginario collettivo della società in cui viviamo. Gli artisti grafici hanno la responsabilità di creare opere che siano non solo esteticamente piacevoli, ma anche significative dal punto di vista culturale e sociale.

Trovo queste riflessioni molto motivanti: spesso nella frenesia della quotidianità si perde di vista il fatto che anche il lavoro più semplice ha un valore che va al di là della funzione puramente commerciale.

Alfred Hohenegger inoltre parla di “privilegio per l’artista”. Molti dei designer che seguo sui social e che ammiro mi fanno spesso pensare che il lavoro che hanno svolto sia stato per loro un privilegio, un’opera che diventa patrimonio pubblico e fonte di ispirazione.

 

Armando Milani, War and Peace, 2002

Armando Milani, War and Peace, 2002

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studio FM milano per OGR di Torino –  2017